La prima mostra interamente dedicata alla produzione artistica del maestro gaetano Scipione Pulzone (1540 ca. Gaeta - 1598 Roma), ideata da Anna Imponente e curata da Alessandra Acconci e Anna Imponente in collaborazione con Alessandro Zuccari dell’Università La Sapienza di Roma, si è confrontata con il territorio di origine del pittore.
Sono stati eccezionalmente ottenuti prestiti dal Metropolitan Museum of Art di New York, dalle Trafalgar Galleries di Londra, dal Kunsthistorisches Museum di Vienna, dal Museo del Patriarca Real Colegio y Seminario de Corpus Christi de Valencia, dal Musée du Temps di Besançon, dal Museo de la Colegiata di Castrojeriz (Burgos), dalla Galleria degli Uffizi e dal Palazzo Pitti di Firenze, dalle Gallerie del Polo museale romano. La mostra Scipione Pulzone. Da Gaeta a Roma alle Corti europee, si è avvalsa del contributo della Presidenza del Consiglio della Regione Lazio, del Comune di Gaeta e del Museo Diocesano di Gaeta, che ospita l’evento. Organizzazione di Munus.
Il progetto espositivo si articolava in sei distinte sezioni. La prima era dedicata agli esordi e comprende quattro dipinti d’età giovanile. A seguire, la sezione dedicata alle opere realizzate su commissione dei Medici e ai ritratti di alcune gentildonne che rappresentano al meglio il genere pittorico nel quale Scipione diede prove che gli valsero il riconoscimento da parte delle più esigenti cerchie dell’élite sociale del tempo.
La terza sezione, la nuova icona, rappresentava la nuova tipologia di icona devozionale di grande successo, inaugurata da Pulzone, tanto da aver stimolato una numerosa serie di repliche e copie. Si tratta di un insieme di dipinti – in diversi casi restaurati per l’occasione espositiva – mai apparsi in pubblico. La quarta sezione, dedicata alla produzione di arte sacra qualifica Pulzone come apprezzato interprete dei princìpi ideali ed estetici della Controriforma. La quinta sezione riguardava la committenza della famiglia Colonna dalla quale è giunta la più convinta adesione alla mostra con il prestito eccezionale del Ritratto di Marcantonio II Colonna. Infine nella sesta sezione, dedicata ai ritratti di papi e cardinali, si è evidenziata la fama conquistata da Scipione, e mantenuta per gli ultimi tre decenni del XVI secolo, secondo la quale egli era il più bravo e ammirato pittore di ritratti, tanto da ricevere la commissione delle immagini ufficiali di quattro pontefici.