Munus, società concessionaria dei servizi museali presso il Castello di Portofino, ha organizzato la mostra “Federico Fellini – Tra Cinema e Sogno”.
La mostra, che ha costituito un significativo appuntamento culturale per la stagione estiva 2009 in Liguria, ha offerto la possibilità di conoscere elementi inediti dell’universo onirico di Federico Fellini, “racconti” notturni già presentati nel celebre Libro dei Sogni unitamente a disegni “cinematografici”, da cui il regista si è ispirato per numerosi dei suoi storici lungometraggi.
I sogni presentati in questa esposizione appartenevano in gran parte agli anni sessanta, che sono poi gli anni in cui Fellini iniziò il suo rapporto con Bernhard, lo psicoanalista junghiano che lo sollecitò a fissare su carta le sue fantasie oniriche e che diede di fatto il via alla stesura del Libro dei sogni. Una dimensione, quella onirica appunto, che diventa da allora centrale nella sua attività creativa: basti pensare a diverse sequenze dei film di quel periodo e in particolare ad 8½, capolavoro del 1963, dove sogno e realtà si sovrappongono fino a confondersi. Fellini non abbandonerà più questa chiave interpretativa e per questo i suoi sogni, realizzati con il talento di un vero e proprio artista figurativo, non hanno solo un indiscusso valore estetico, ma ci aiutano ad avvicinarci ai significati più profondi della sua poetica.
In mostra una serie di disegni infilati in ordine sparso fra le pagine dei due volumi originali del Libro dei sogni, lo storyboard del sogno del cinese realizzato nel 1971, ma che si riferisce ad un sogno del 1960 raccontato in almeno tre versioni differenti, le fantasie oniriche di un’amica - in anteprima assoluta - rielaborate dalla creatività del regista e trasformate in immagini e poi dalla donna stessa incollate in una specie di diario. È risaputo che Fellini aveva un interesse nei confronti dei sogni di amici e collaboratori ai quali chiedeva insistentemente di raccontarglieli. Se, come dice Kezich, il Libro dei sogni
Inoltre, i disegni ispiratori dei film Roma (1972), Amarcord (1973), Il Casanova (1976), La Città delle Donne (1980), E La Nave Va (1983), La Voce della Luna (1990), e legati alla consegna al grande regista del Premio Oscar alla carriera (1993).
La mostra era corredata da due video: una sequenza di 8½ e l’episodio Le tentazioni del dottor Antonio da Boccaccio ’70, strettamente attinenti con il materiale esposto e con il mondo dei sogni di Fellini.
Infine, alcuni oggetti rappresentativi della carriera del Maestro, dalla sua sedia da regista alle locandine dei suoi film ad una copia della statuina dell’Oscar alla carriera.